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Madame Cornac

Olio su tela

Dimensioni190x130 cmArtistaAlessandra GaspariniShare

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Madame Cornac è proprio uno di quei quadri che parte come un racconto ed è finito per diventare romanzo.

Nello specifico, è un quadro partito piccolo: la ragazza era raffigurata sopra a un cavallo. Successivamente, però, la situazione è cambiata completamente. Il racconto è diventato più complicato, avendo bisogno di più spazio, di più tempo, componente fondamentale per il processo da racconto a romanzo, da quadro più semplice a quadro più complesso.

L’artista racconta che per realizzare questo quadro è servito tanto tempo, tante ore di lavoro, tempo di crescita e di acquisire una forza maggiore.

Madame Cornac è ispirato a quel bellissimo libro e altrettanto bel film, che si intitola La mia Africa. Parla di questa esploratrice dalla carnagione chiara che si immerge in un mondo non suo, uscendone successivamente completamente trasformata.

Il guanto raffigurato in bianco, volutamente quasi staccato dal polso, è proprio quel guanto bianco che la protagonista del film leva al suo servitore, ormai amico, dicendogli chiaramente quanto lei avesse sbagliato a infilargli quei guanti bianchi per renderlo più europeo.

Il “guantolino” del quadro è proprio intriso di questa citazione, nel film rappresenta la crescita interiore di lei, che lascia  l’Africa completamente mutata, in una versione diversa di se stessa. Non sempre serve cambiare o visitare un altro continente per mutare, a volte sono le esperienze stesse che ti cambiano e, come dice Alessandra, è proprio questo il significato del quadro: una trasformazione in base a tutte le esperienze che abbiamo avuto.

Analizzando la gonna, l’elefante è inglobato dentro essa: molto ampia, proprio perché, dentro questa gonna, c’è tutta la sua vita, c’è un elefante, c’è un cavallo e c’è un coccodrillo.

Se ci avviciniamo al cavallo notiamo che nella pupilla c’è un autoritratto della Gasparini, tratto da uno scatto fatto dall’artista stessa, che lascia questo dettaglio semi nascosto per gli osservatori più accurati e attenti al dettaglio, facendo riferimento anche ai grandi artisti del passato, che con una vena ironica si autoritraggono nelle loro opere.

Il quadro Madame Cornac ha un suo retro che si chiama Mademoiselle Cornac, ed è la stessa protagonista che, quando era bambina, sognava l’Africa. Si vede chiaramente, nel retro, che il cavalluccio è un cavallo a dondolo su cui lei ha riposto tutta una serie di sogni che lei stessa domina dall’alto, con l’elefante, il coccodrillo e in ultimo un piccolo cavallo con le rotelline che sostiene e sosterrà questo sogno, che poi si realizza nel fronte e lei diventa Madame Cornac, adulta, che va in esplorazione del mondo e di sé, dell’Africa e di sé.