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Il rosso è vendicativo

Retro di avevo

Dimensioni120x80 cmArtistaAlessandra GaspariniShare

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Non esiste pittore che non abbia sentito il limite del perimetro della tela: Burri le bruciava, Fontana le tagliava e altri hanno fatto altro. Molti le hanno proprio abbandonate per costruire altri mondi al di fuori di quei perimetri divenuti evidentemente soffocanti.

Alessandra Gasparini attraversa questi confini girando le tele, ormai terminate e dipinte, e dipinge i retri.

Questo è il suo personalissimo e originalissimo modo per andare oltre, quella dimensione tanto aspirata da sempre, da tutti gli artisti.

I retri sono di fatto quadri, in stretto contatto con il loro fronte. Sono il bellissimo momento del “adesso tocca a me.”

Sono la liberazione dal baratto, lo scherno, la liberazione dalla fatica, sono divertimento e basta. Una specie di defaticamento. E non ultimo, sono anche la felicità piena per aver raggiunto il risultato sperato sul fronte.

Sono anche la grande confidenza e la piena complicità che la Gasparini ha con le sue tele, che non vuole abbandonare. Poiché ormai da tempo Gasparini fa dei quadri e nei quadri ciò che vuole e come vuole. Tant’è che spesso dipinge i retri con la mano sinistra e qualche volta pure bendando l’occhio che vede bene. L’artista è miope da un occhio solo, il che, a suo dire, pare essere un grande vantaggio: uno è iperrealista, dieci decimi, e l’altro è impressionista, tutto molto sfocato e, soprattutto, ciò che vede è solo la luce, che picchia sulle cose, ma sfocato. E di questa cosa lei se ne serve, nei retri, soprattutto.